
Maledetto ’68
€20,00
La musica ha segnato gli anni Sessanta in modo indelebile, dando loro una identità forte e inconfondibile.
Secondo la tesi dell’autore la vera rivoluzione sessantottina è stata portata dalla musica: da quella classica a quella rock, da Nuova Consonanza ai Pink Floyd, da John Cage a Demetrio Stratos, dai Rolling Stones ai Nomadi, dai Beatles all’Equipe 84 e ai Rokes; la musica ha portato con sé il cambiamento oltre che evocare le immagini e l’atmosfera di un periodo storico foriero di trasformazioni.
Con l’intento di scoprire o riscoprire la musica del ‘68, l’autore ci conduce in un viaggio attraverso quel mondo irripetibile, passando per il racconto storico che lo ha caratterizzato ripercorrendone le tappe fondamentali, al fine di mantenere viva e ricca la memoria di quegli anni.
Cultura è memoria. Ed è questo concetto che l’autore desidera portare ai più giovani, perché senza memoria, senza ricerca, senza conoscenza e senza sapere non c’è futuro.
Ipotesi di lavoro di questo libro è l’indagine sui periodi storici rivoluzionari che hanno in comune molte analogie: la Rivoluzione francese, il Risorgimento, la Resistenza, il Sessantotto hanno avuto storia ed evoluzione simili, e la musica rappresenta il fil rouge che anticipa e accomuna la liturgia degli eventi.
L’importante, afferma l’autore, è affrontare il viaggio della conoscenza “Senza mai fermarsi su quelle isole della scontata verità costruite da risultati e scoperte immutabili che la cultura egemone ha stanziato… per non farsi incantare dal canto delle sirene, come fece Ulisse. Occorre intraprendere un percorso attraverso un libero pensiero che sorvola, come le ali di un airone, la vastità del mare della storia.”
Informazioni aggiuntive
Editore | Drakon edizioni |
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Numero di pagine | 400 |
Anno di pubblicazione | 2018 |
Formato | Cartaceo |
Autore | |
ISBN | 978-88-943278-4-7 |
Genere | Saggio |
Disponibilità | Fuori catalogo |
Esaurito
Descrizione
“… il libro ci presenta un interessantissimo panorama della particolare evoluzione musicale a partire dagli anni sessanta: è la storia del percorso che grandi musicisti classici (e non solo) hanno cominciato a intraprendere anticipando addirittura eventi sociali, politici e per qualche verso rivoluzionari: un prezioso documento.”
Bruno Battisti D’Amario
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